FASTED SICILIA ha inviato due note in data 25 ottobre e 14 novembre al Presidente della Regione, all’Assessore all’Economia, all’Assessore alla Salute e alla II Commissione Bilancio all’ARS per chiedere l’integrazione del fondo dell’indennità vitalizia L.R. 20/90 per gli anni 2023 e 2024.
Sulla base dell’adeguamento ISTAT, mancano circa 700.000 euro per il 2023 e circa 600.000 euro per il 2024.
Infatti il Disegno di Legge di Stabilità 2024-2026 aumenta il fondo che passa da Euro 8,762 milioni ad Euro 9,3 milioni, ma secondo l’indennità mensile fissata dal Ragioniere Generale in Euro 486,08, il fabbisogno per il 2024 sarà di poco più di 10 milioni.
Ora ci auguriamo che Governo e Assemblea Regionale vogliano prendere in esame le nostre segnalazioni, ribadendo comunque che l’indennità viene confermata ed anzi aumentata di circa 600.00 euro per il triennio 2024-2026.
In tal senso vogliamo ribadire che quasi tutte le ASP (tranne Palermo e Catania che hanno accumulato qualche giorno di ritardo in più) come indicato entro Ottobre hanno liquidato l’indennità dovuta per il periodo 1 gennaio-31 luglio 2023.
Vogliamo anche far comprendere che a volte il ritardo si genera dal cambio del funzionario che storicamente ha trattato tali pratiche.
Quest’anno ad esempio è andata in pensione la storica funzionaria che si occupava di queste pratiche presso l’Assessorato alla Salute. Tale evento si è anche verificato con i funzionari di Palermo e Catania.
Negli anni passati a rotazione ciò è accaduto in tutte le ASP. E nei prossimi anni potrà nuovamente accadere.
Dunque prima di gridare “al lupo al lupo” sarebbe meglio documentarsi e capire il motivo di questi ritardi.
In ogni caso ricordiamo ai tanti “critici” nei confronti delle associazioni che l’indennità vitalizia è stata ottenuta nel 1990 dalla Lega italiana per la lotta contro le Emopatie che oggi si chiama FASTED SICILIA e da quel manipolo di genitori che lottavano per conquistare tali diritti.
Per cui chiediamo di fare meno discussioni da bar ed anzi essere un pò più partecipi e attivi nelle associazioni.
Bisogna essere associati nel senso pieno del termine e si devono assumere le cariche con grande senso di responsabilità per il bene comune e non per piccoli interessi personali.
Le associazioni rimangono l’ultimo baluardo tra tutti noi e l’abisso. Se non siamo dopo anni riusciti a comprendere ancora tutto ciò vale il detto “chi è artefice del proprio male pianga se stesso”.
Leggi la nota del 25 ottobre
Leggi la nota del 14 novembre