Con delibera di Giunta Regionale numero 80 del 5 febbraio 2001 è stato approvato il Disegno di Legge di Stabilità 2021, per intenderci quella che una volta veniva chiamata Finanziaria.
Finalmente dopo alcuni anni di condizioni precarie nella copertura del fondo per il Vitalizio che, in parte e solo dopo nostre intense battaglie, abbiamo potuto mantenere a livello accettabile (il 2020 che tra poco andrà in pagamento ad esempio avrà avuto una copertura quasi totale), per il triennio 2021-2023 il fondo è già coperto per 8,358 milioni di euro.
Chiaramente il Disegno di Legge è stato trasmesso all’Assemblea Regionale Siciliana che dovrà discuterlo e approvarlo. Dunque dovremmo aspettare per sapere con certezza quale sarà la disponibilità definitiva del fondo del Vitalizio per il 2021 dopo l’approvazione da parte dell’ARS.
Quello che però già sappiamo è che per arrivare ad una completa copertura mancano all’incirca 400 mila euro, visto anche l’adeguamento Istat per il 2021 che è ha portato il Vitalizio a poco più di 418 euro mensili. Siamo ovviamente già al lavoro affinché il Governo Regionale e l’Assemblea integrino la parte mancante.
Vi terremo aggiornati, ma comunque possiamo essere ampiamente fiduciosi in quanto la differenza per il completamento del fondo è minima, cosa che non era accaduta negli ultimi anni quando spesso dovevamo recuperare diversi milioni di euro mancanti.
Tanto per intenderci anche se nella peggiore delle ipotesi restasse la cifra finanziata, sarebbe già garantita una indennità mensile di circa 400 euro.
In questo senso dobbiamo dare atto che dall’inizio del 2021 la Giunta Musumeci ha con tutta evidenza cambiato in positivo l’atteggiamento nei confronti della nostra categoria e di questo non possiamo che compiacercene.
Inutile dire che in questi ultimi mesi FASTED SICILIA ha compiuto sforzi inenarrabili per recuperare un filo di dialogo costruttivo con il presidente Musumeci e l’Assessore alla Salute Ruggero Razza, i quali stanno dimostrando nei fatti di volere recuperare il tempo perduto.
Poco importa, l’importante è che si sia cambiata la rotta e che si sia riannodato un rapporto istituzionale corretto e improntato alla collaborazione.